Martinsicuro

Martinsicuro

Il litorale abruzzese si estende per circa (140 Km.) dal confine Nord con le Marche a quello Sud con il Molise.

La costa abruzzese vanta alcune delle spiagge più belle e pulite dell’Adriatico, come quella di Martinsicuro che si è appena fregiata della Bandiera Blu.

Un pò di storia :

Tranquilla cittadina abruzzese nel medio versante adriatico. Martinsicuro è il più settentrionale paese dell’Abruzzo sito alla foce del fiume Tronto, che lo divide dalla confinante regione delle Marche.
Martinsicuro è un  modernissimo centro di soggiorno e vacanze, dalla sua vivace economia spiccano attività di artigianato, piccola e media industria. L’Adriatico ed il suo fiume ne sono stati il suo tema dominante, i truentini (martinsicuresi) da sempre hanno sfruttato con diligenza e sacrifici i frutti che da queste acque derivavano.

Come marinai, pescatori, capitani e poi armatori di flotte di pescherecci hanno contribuito allo sviluppo di questa ridente cittadina. Martinsicuro, pur essendo uno dei più giovani comuni italiani, autonomo solo dal 1963, vanta origini antichissime.

Sorta su un’area riferibile all’età neolitica la sua fondazione si ricollega con l’antico centro liburno di Castro Truentum di epoca pre – romana.   I liburni giunsero dall’Asia sulle coste orientali dell’Adriatico(Dalmazia), intorno al X – IX secolo a.C. Celebri per la velocità delle loro navi        ( “Liburne” ), sbarcarono alla foce del Tronto e colonizzarono le nostre coste instaurando fiorenti scambi commerciali con l’intero Piceno. L’ètimo di Truentum è il verbo greco “truo”, che significa “penetro,entro”. Quindi il nome di Truentum, comune sia al fiume che alla città, ” mostra che i Liburni con le loro navi approdarono nelle nostre  spiagge sull’imboccatura del fiume, a cui diedero tal nome, quasi per alludere al fiume che dette il varco in Italia, e Truento dovevano pur chiamare la città.
Attirati dalla sua posizione strategica (fime navigabile), Truentum fu colonizzata da un altro popolo, questa volta di stirpe italica: i PICENI.
Gli Italici erano popolazioni indoeuropee  stanziatesi in italia in età preromana ( sec. VIII- IV a.c. )  furono sempre disuniti.Le fonti letterarie attribuiscono ai Piceni (Picentes) un’origine sabina a seguito di una primavera sacra (ver sacrum), un gruppo di giovani si sarebbe allontanato dalla Sabina, loro sede originale, spingendosi verso nord-est in direzione di Ascoli, guidati  da un picchio (picus), uccello sacro a Marte, posatosi sul loro vessillo durante la marcia e dal quale derivarono  il nome.
All’inizio del III secolo a.C. i Picentes si allearono con i Romani, i quali, con la vittoria della battaglia di Sentino, nei pressi di Camerino, avviarono definitivamente il processo di unificazione dei popoli italici.
Il Piceno, che nella divisione Augustea dell’Italia formò la V Regio, era delimitato dall’Appennino, dall’Adriatico, dalla foce del fiume Esino a nord e dalla foce del fiume Saline a sud, ed era suddiviso in Ager Picenus,a settentrione, e Ager Praetuttius a meridione. Grazie ad una lunga serie di saggi di scavo (1991-’95), si è potuto finalmente appurare con certezza inconfutabile che Truentum-Castrum Truentinum era situato sulla sponda destra del fiume e non sulla sinistra come alcuni studiosi dal 1700 in poi asserivano. Gli scavi hanno portato alla luce strutture murarie e resti del quartiere commerciale e residenziale dell’insediamento, abitato tra il IV sec. a.C. e VI sec. d.C., nonché una strada basolata di età imperiale in ottimo stato di conservazione ed un grande edificio pubblico (macellum). A conferma della sua importanza di Truentum c’è da aggiungere che fu anche sede vescovile con Vitale, ambasciatore a Costantinopoli di papa Felice III nel 483-’84.
Ospitò inoltre manifatture di tessuti tinti di porpora ed in questo campo seconda solo ad Ancona.
Nel Tardo Antico (sec. IV-VI) l’abitato fu devastato durante la Guerra Gotica, subì l’occupazione longobarda.L’antico quartiere urbano fu abbandonato all’inizio del VII secolo, ma l’insediamento continuò a sopravvivere, in periodo altomedievale e medievale, nella fascia precollinare compresa fra il Tronto e il sito del successivo Torrione di Carlo V, col nome di Turris ad Truentum ossia Torre a Tronto.Il definitivo abbandono si ebbe tra il XIV e XV secolo per rinascere all’inizio del XIX secolo.
Di notevole interesse è la Torre di Carlo V del 1547.Era la prima di un capillare sistema difensivo composto, in Abruzzo, da 18 torri costiere atte ad arginare le continue scorrerie di Turchi e Nordafricani.
Grazie ai recenti lavori di restauro, sta tornando a vivere l’edificio,
emblema di Martinsicuro, costruito per volere del vincerè Don Pedro de Toledo e sotto la direzione del capitano Martin de Segura, dal quale presero il nome sia la Torre che l’intero abitato.
Il territorio di Martinsicuro ospita inoltre alcune ville signorili di fine 800 di particolare interesse architettonico.

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