Pescherecci

Gente di mare, gente di Martinsicuro.

Il legame che intercorre tra Martinsicuro e il mare si perde nella notte dei tempi.Dal mare è nata la gente di Martinsicuro ed il mare ne ha scandito la sua vita.Una vita dura e di sacrifici, la salsedine e il sole hanno per secoli bruciato la pelle dei nostri marinai.
Oltre l’orizzonte, dall’Adriatico a tutto il Mediterraneo per varcare le colonne d’ercole,il mare ha dato pane e prosperità ma anche tanti lutti.

A questi uomini va il mio ricordo.

Pescherecci di Martinsicuro

Lancetta :

La tipica barca usata dai pescatori di Martinsicuro fino agli anni ’50. Questa si differenziava dalle altre barche da pesca in uso nell’Adriatico, come i trabaccoli, le paranze o le tartane, per la sua struttura piuttosto ridotta e slanciata. Richiamava anche dal nome la punta di una lancia.

La sua lunghezza variava dai sei ai dieci metri e imbarcava da un minimo di uno ad un massimo di quattro marinai.

Un solo albero, di faggio, alto quanto la larghezza della barca e assicurato al ponte da due robuste cavi d’acciaio, permetteva di issare la vela. La vela era senza dubbio l’elemento più caratterstico di queste imbarcazioni, infatti le vele delle lancette
si evidenziavano nei disegni che le contrassegnavano.

La ricercatezza con la quale veniva realizzato il disegno era indubbiamente espressione del gusto del proprietario ( armatore ) della barca, che ne seguiva personalmente l’esecuzione o ne era l’artefice diretto.
Il disegno ed il colore vivace della vela rendevano la lancetta ben identificabile da lontano.

 

Il Motopeschereccio:

Il primo motopeschereccio con motore ausiliario venne varato nel 1912.

Vera rivoluzione tecnica nel mondo della pesca. Liberò finalmente il pescatore dai capricci del vento e del mare, dandogli la possibilità non solo di partire e tornare a suo piacere, ma di raggiungere zone di mare che, ricche di pesce, erano magari distanti dal suo porto.

Bibliografia: Gente di mare. Vol.1 Leopoldo Saraceni

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