Dal 12 febbraio sono operativi a Tallil, nell’ambito dell’operazione “Antica babilonia 6”, tre elicotteri da esplorazione e scorta (EES) A-129 C Mangusta. Gli elicotteri sono inseriti nel 48° gruppo tattico “Pavone” (del 7° Reggimento “Vega” ) dell’Aviazione dell’Esercito, che opera nel nel 6° Reparto Operativo Autonomo dell’Aeronautica Militare.I piloti del 48° “Pavone”, che ha base a Rimini Miramare, già da settembre 2004 avevano completato tutte le qualificazioni sul nuovo A-129 C, arrivando a totalizzare quasi 200 ore di volo ciascuno, buona parte delle quali volate di notte in NVG (Night Vision Goggles – sistemi che consentono di volare a luci spente nella più completa oscurità).

Giunti alle 16.00 locali a Tallil; il Comandante del 6° Reparto Operativo Autonomo, i colleghi dell’Aeronautica Militare, i piloti degli Apache olandesi (già da tempo rischierati sulla stessa base) sono tutti ad ammirare il Mangusta, incuriositi sia dalle dimensioni estremamente ridotte, sia dalle soluzioni tecniche usate sull’ A-129 C. In effetti il Mangusta è l’unico elicottero al mondo che ha la possibilità di sfruttare le informazioni provenienti dai vari sensori, quali il ripetitore di segnali sull’occhio destro del pilota HDU (Helmet Display Unit) o il sistema di pilotaggio HIRNS (Helicopter Infra Red Navigation System), sia in un profilo diurno che notturno con NVG (Nigth Vision Goggle), consentendo così al pilota di condurre il volo mantenendo le mani sui comandi, focalizzare l’attenzione all’esterno del cokpit ma allo stesso tempo tenere sotto controllo tutte le informazioni indispensabili per la condotta della missione in termini di posizione dell’elicottero nello spazio (assetti, quota e velocità) prestazioni motori, navigazione di un piano di volo attivato sul navigatore e gestione dell’armamento di bordo.

In poco più di tre giorni la componente degli elicotteri A-129 C del 7° Reggimento “Vega” è stata rischierata nel teatro operativo iracheno con gli elementi del 3° Reggimento di Sostegno “Aquila“ e del 5° Reggimento “ Rigel” e due giorni dopo l’arrivo a Tallil, due Mangusta si sono alzati in volo per la prima missione operativa in teatro irakeno. Un successo reso possibile da anni di duro lavoro, il cui esito può essere sintetizzato nella elaborazione di documenti riguardanti procedure tecnico tattiche di impiego degli Elicotteri di Esplorazione e Scorta, nell’affinamento della più opportuna ed efficace catena logistica di aderenza e di sostegno, nelle migliaia di ore di volo effettuate sia in ambito nazionale, come nei cieli della Sardegna durante le campagne di messa a punto dei nuovi sistemi d’arma e di autoprotezione, sia in ambito internazionale come, ad esempio, in Polonia durante le campagne di tiro congiunte con forze armate di altre nazioni.
Impresa eccezionale per un elicottero che si caratterizza per le elevatissime capacità di autoprotezione strutturale per i piloti, di osservazione sia diurna che notturna ad intensificazione di luce e/o all’infrarosso, di registrazione delle immagini selezionabili da ogni apparato di visione utilizzabile dall’elicottero e dalla possibilità di individuare, selezionare ed eventualmente sopprimere la minaccia in modo chirurgico.

(ITALFOR Iraq) da Tallil di Capitano Luca Giannini tratto da AnalisiDifesa

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