Capo Teulada “Display determination” 1981 di A. Di Felice

Capo Teulada “Display determination” 1981 di A. Di Felice

L’altro giorno, mentre ero intento a sistemare la mia biblioteca, mi è capitato tra le mani questo vecchio Notiziario della Marina del 1981. Un anno questo che rievocava in me mille e mille ricordi. Sfogliando queste vecchie ed ingiallite pagine ritrovavo un articolo che mi riguardava, non vi nascondo che ho provato un fremito per tutto il corpo. Vi presento quello spaccato di vita militare, di un tempo che fu ma che sembra fosse stato ieri…

Alfredo Di Felice ( ex-SGT/BSM  Capo Squadra 3° Plotone della 1^ Compagnia Assalto)

DESTINAZIONE BRINDISI  –  COMDINAV  TRE

RIFLESSIONI SULLA TERZA DIVISIONE NAVALE

Tratto da: Notiziario della Marina ANNO XXVIII N.6 Giugno 1981

UN NAVALE PURO ALLA CORTE DEL  «REGNO ANFIBIO»

Dopo quattro anni passati sulle corvette della Scuola Comando e due a bordo della modernissima Nave Lupo, con la presuntuosa etichetta che mi ero attribuito, di «Navale puro» approdai all’inizio dell’anno addestrativo in quel di Brindisi alla 3^ Divisione Navale, regno incontrastato della poca conosciuta, ma non meno importante componente anfibia della nostra Marina.
Navi e mezzi da sbarco che con il Battaglione San Marco fanno in Brindisi il loro addestramento basico e quì hanno tutto il loro supporto logistico.
Già nei primi mesi del periodo addestrativo, il «Navale puro» cominciò a scoprire quanto differenti erano gli usi e costumi di «questa altra Marina» che non aveva mai conosciuto.
Infatti osservando l’impiego delle Navi da Sbarco Grado e Caorle si   nota quanto diverso dalle altre Unità sia l’addestramento del loro persona]è; un impegno un po’ meno «operativo» forse, ma dove viene richiesta una maggiore perizia marinaresca soprattutto nelle delicate fasi di imbarco e sbarco di uomini e mezzi quando ogni operazione deve essere condotta con scrupolosità e meticolosa precisione; il benché minimo contrattempo potrebbe infatti compromettere l’esito di tutta l’operazione.
Non tutti sanno inoltre che il Gruppo Mezzi da Sbarco è una vera e propria scuola qualificata nell’addestramento del personale alla condotta dei mezzi navali.
Senza dubbio affascinante è stata inoltre, la conoscenza del Battaglione San Marco dove rimangono ancora vivi i reali valori dell’attaccamento al reparto ed effettiva è la sensazione di vedere gente che crede in quello che fa.
Questo spirito si può notare sia tra i marinai, tutti ragazzi di leva, che tra Ufficiali e Sottufficiali, molti dei quali provenienti anche dai  quadri dell’Esercito; Fanti, Bersaglieri, Carristi, Genieri, Paracadutisti che hanno accantonato momentaneamente le tradizioni dei loro gloriosi corpi e specialità per divenire Fanti di Marina. Essi si addestrano alla guerra da sbarco insieme a quegli Ufficiali e Sottufficiali di Marina che, pur avendo studiato di navigazione, di artiglieria navale, armi subacquee alle Scuole Sottufficiali o all’Accademia Navale, sanno ormai tutto del combattimento terrestre con mezzi corazzati, mortai ed armi portatili.
La componente Anfibia della Marina è inoltre la più idonea per l’impiego nelle pubbliche calamità; basti citare le missioni effettuate quest’anno da Nave Caorle in Algeria per portare i soccorsi italiani dopo il terremoto che sconvolse quella Nazione; senza parlare del fattivo apporto che il Battaglione San Marco ha dato durante l’ultimo tragico terremoto nel Sud dell’Italia. Ancora ad Ancona ed in Friuli ricordano l’aiuto che gli uomini del Battaglione San Marco e le Navi Anfibie diedero durante le calamità che colpirono negli anni passati.

IL COMANDO  MOTOSILURANTI

Fanno da splendida cornice alla componente Anfibia le Motocannoniere del «Comando delle Motosiluranti» il cui glorioso passato è a tutti noto. Esse pur con attività differenti ben si amalgamano con gli altri Reparti della Divisione accomunate dallo stesso spirito di corpo.
Negli ultimi tempi il COMOS è in fase di raggiungimento di una più qualificante efficienza con l’introduzione delle nuove unità tipo «Aliscafo» la cui capoclasse «Sparviero» ne è già il «fiore» all’occhiello.

“SARDINIA 1981”

L’apoteosi della 3^ Divisione Navale si realizza nell’effettuazione della più complessa e importante esercitazione anfibia che si svolge in Mediterraneo, cioè la «Sardinia»; essa è una delle poche esercitazioni alleate totalmente pianificata da un Comando Complesso Navale Italiano. Ogni anno i vari Staff che si alternano alla Divisione si cimentano nella preparazione del mastodontico e «mallopposo» OPORD, dove tutto o quasi viene previsto e per mesi tutti vi sono impegnati. L’esercitazione di quest’anno ebbe inizio con la riunione a La Maddalena di tutte le Unità (Italiani, Inglesi e Francesi) partecipanti; la vista di tutte quelle Navi, in quella bella mattina di sole era imponente e la presenza delle poderose navi anfibie con la mole della portaelicotteri americana Iwo Jima arricchiva il nutrito gruppo di navi con un fascino a me nuovo. Con simpatia ed efficienza Nave Audace con tutto il suo equipaggio ha espletato il ruolo di Nave Comando «anfibia», ospitando con cordialità sia lo Staff della 3S Divisione Navale che un Nucleo del Battaglione San Marco destinato allo sbarco con elicotteri SH3D.

L’Amm. Clara ed il Com.te Torre durante una sosta delle esercitazione con i Sergenti della 1^ Compagnia Assalto : Giovannoni, Di Felice, Pappalardo, Aloisi, Rizzo, Lo Patriello, De Marinis, Spignolo, Campese, Favuzzi, Russo, Traversa

L’Amm. Clara ed il Com.te Torre durante una sosta delle esercitazione con i Sergenti della 1^ Compagnia Assalto : Giovannoni, Di Felice, Pappalardo, Aloisi, Rizzo, Lo Patriello, De Marinis, Spignolo, Campese, Favuzzi, Russo, Traversa

Al Comando di quest’ultimi vi era il maresciallo dei Bersaglieri Bernabei la cui traversata sull’Audace da La Maddalena a Teulada fu senza dubbio un indimenticabile periodo: essere infatti per la prima volta su una «vera nave da guerra», aveva suscitato in lui un’indescrivibile emozione. Dopo un giorno e due notti di trasferimento vivacizzati da attacchi di aerei, navi e sommergibili «nemici», arrivammo a Teulada dove finalmente avvenne lo sbarco effettivo preceduto da un giorno di prova e dai tiri navali contro costa. Per due giorni, le Navi da Sbarco hanno «vomitato» con elicotteri e mezzi da sbarco di ogni tipo e dimensioni, uomini e mezzi sulle desolate e deserte spiagge di Capo Teulada. Terminata la parte Navale, le Unità da combattimento lasciarono Teulada, dopo un «Hot Wash Up» su Nave Audace. L’esercitazione non era però finita, le navi da sbarco rimanevano, ed a terra le truppe continuavano l’addestramento.
Lo Staff della 3 Divisione si trasferì a bordo di Nave Caorle. Appena a bordo tolsi la mia divisa blu da «Navale puro» ed indossai la tenuta mimetica completa di basco e foulard del Battaglione San Marco: diedi un’occhiata al mio aspetto curando che fosse abbastanza «guerriero» e non appena possibile mi recai a terra a dare un’occhiata.

Fu davvero impressionante vedere «quello che ti avevano combinato» sugli incolti terreni del Poligono di Capo Teulada; era nato infatti un porticciolo completo di pontile e luci di segnalazione, accampamenti erano sorti un po’ dovunque e tutto era animato da un continuo andirivieni di elicotteri, carri armati, camion e mezzi di ogni tipo, mentre il crepitio delle armi si udiva incessantemente.
Sulla spiaggia incontrai il Lt Williams Ufficiale di collegamento della US Navy alla 3^ Divisione Navale, che aveva validamente contribuito alla preparazione dell’esercitazione; anche lui era vestito da «guerriero» e finalmente mi esternava la propria soddisfazione per il ritorno alla vita attiva, lui che era specializzato «incursore».
In quei due giorni assistetti ad interessanti esercitazioni americane tra le quali vi fu un’ampia dimostrazione organizzata a favore dell’Ammiraglio Clara e di alcuni osservatori dell’Esercito Italiano, sulle ammirevoli capacità operative dei Marines, del B.S.M. e dei Commando francesi, incluse tra l’altro, vere e proprie esercitazioni a fuoco.
Restai due giorni a terra a condividere i duri disagi del «campo», con il Battaglione San Marco, duri disagi che furono per me anche «burrascosi» a causa di candelotti fumogeni e castagnole che «vivacizzarono» la mia prima notte al campo; gli «anziani» mi avevano così simpaticamente ricordato il mio stato di «matricola».

L’esercitazione ha avuto termine con l’ormai tradizionale «barbecù party» al campo del Battaglione San Marco, con agnelli alla brace e fiumi di vino a cui hanno preso parte rappresentanti delle Unità e dei Comandi partecipanti.
T.V. Ubaldo Fabrizio

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